Mondelez International, il colosso che produce marchi come Oreo, Milka e Philadelphia, ha annunciato che a partire dal 2026 inizierà a utilizzare spot pubblicitari generati dall’intelligenza artificiale anche in televisione. È la prima volta che un brand globale di questa portata pianifica di portare in TV contenuti creati con tecnologie di generative AI.
L’esperimento che parte dai social
Da oltre un anno Mondelez sta testando strumenti di generazione video basati su AI per i suoi canali digitali. L’obiettivo iniziale era ridurre i tempi e i costi di produzione dei contenuti per i social e le piattaforme e-commerce: secondo quanto riportato da The Verge e Reuters, l’azienda avrebbe investito oltre 40 milioni di dollari in una piattaforma proprietaria capace di automatizzare la creazione di varianti di spot in decine di lingue e formati.
Il passo successivo sarà portare questa tecnologia nel mondo della TV tradizionale, un territorio ancora dominato da produzioni costose e tempi lunghi. Gli spot AI dovrebbero debuttare nel corso del 2026 in alcune aree test, con una graduale estensione su larga scala.
Perché conta davvero per le aziende
L’adozione dell’intelligenza artificiale nella produzione creativa non è solo una questione di efficienza.
Significa ripensare i processi creativi: dall’ideazione alla localizzazione, fino alla personalizzazione in tempo reale per segmenti di pubblico diversi.
Per le aziende, questo trend apre tre riflessioni chiave:
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Riduzione dei costi: campagne più frequenti e mirate senza moltiplicare i budget.
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Velocità di esecuzione: reazioni più rapide ai trend o agli eventi di mercato.
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Nuove sfide etiche e legali: uso di immagini e voci sintetiche, tutela dei diritti creativi, trasparenza verso i consumatori.
Come ha dichiarato un portavoce del gruppo, “l’AI non sostituirà i creativi, ma cambierà radicalmente il modo in cui lavorano”. Un messaggio che riflette la direzione di tutto il settore del marketing globale.
Il segnale per il mercato
L’iniziativa di Mondelez si inserisce in un contesto più ampio: quasi tutte le grandi aziende di beni di consumo stanno sperimentando AI generativa per il marketing, ma poche avevano finora dichiarato l’intenzione di portarla anche sui media tradizionali.
Questo annuncio segna quindi un punto di svolta: non più test di laboratorio, ma piani industriali di adozione.
Per i brand più piccoli e per le agenzie, la lezione è chiara:
L’AI non è più un esperimento, è una nuova infrastruttura di creatività.

