In azienda succede spesso di accorgersi troppo tardi che un progetto è in ritardo, fuori controllo o diventato un buco nero di energie, risorse e motivazione.
Eppure, ci sono segnali chiari che indicano quando è il momento di inserire dall’esterno una figura di Project Manager temporanea, esperta, focalizzata e capace di rimettere in carreggiata le cose in tempi rapidi.
Non si tratta solo di “avere qualcuno che tenga le redini”.
Si tratta di portare metodo, struttura e visione in contesti dove il rischio di caos operativo è altissimo.
Ma prima: perché esternalizzare un PM?
Un Project Manager esterno non porta solo competenze tecniche.
Porta neutralità, esperienza trasversale e una distanza utile per leggere i problemi con lucidità.
In più, non ha legami interni che rallentano o condizionano le decisioni.
Il suo unico obiettivo? Chiudere il progetto nei tempi, nei costi e negli obiettivi.
5 segnali chiari che ti servirebbe un PM esterno
1. Il progetto esiste… ma nessuno lo sta davvero guidando
Tutti ne parlano, ma nessuno lo coordina davvero.
I task vengono assegnati “un po’ a tutti”, non c’è un responsabile unico e nessuno ha il quadro generale.
Serve una figura che centralizzi, coordini e monitori.
2. Le scadenze slittano continuamente (e nessuno se ne stupisce più)
“Lo rimandiamo a settimana prossima”.
“Lo presentiamo appena finiamo la parte tecnica.”
E nel frattempo, il progetto si arena.
Il PM esterno porta ritmo, priorità e metodo, spezzando l’effetto “sabbie mobili”.
3. Il team è competente, ma disperso
Hai persone brave, ma stanno lavorando a compartimenti stagni, non comunicano tra loro o tirano in direzioni diverse.
Il PM esterno crea allineamento, definisce ruoli e attiva comunicazioni efficaci.
4. L’imprenditore (o il manager) sta facendo anche il PM
Classico delle PMI: chi guida l’azienda si ritrova anche a gestire i progetti.
Risultato? Tutto rallenta, niente viene seguito con continuità, e si disperdono tempo e attenzione strategica.
Esternalizzare il PM libera risorse interne e garantisce una guida dedicata al progetto.
5. Il progetto è strategico e non puoi permetterti che fallisca.
Nuovo prodotto. Riorganizzazione interna. Cambio di software gestionale.
Quando un progetto impatta direttamente sulla competitività aziendale, non puoi lasciarlo alla buona volontà del team.
Affidarlo a un PM esterno è un’assicurazione di metodo e risultato.
Cosa ottieni quando inserisci un Project Manager esterno
✅ Una figura che entra subito operativa
✅ Una roadmap chiara, condivisa e realistica
✅ Coordinamento continuo tra reparti e risorse
✅ Prevenzione di rallentamenti, conflitti e sprechi
✅ Obiettivi misurabili e rendicontabili
✅ Focus sui risultati, non sulle scuse
Il mio approccio
Come Temporary Project Manager, ho affiancato aziende nella gestione di progetti critici:
-
lancio di nuovi canali commerciali
-
progetti digitali bloccati
-
riorganizzazioni interne
-
eventi, aperture retail e percorsi formativi su scala nazionale
Lavoro con strumenti agili o metodi classici a seconda del contesto.
Il mio obiettivo? Portare chiarezza, ritmo e impatto, in tempi rapidi.
Se in azienda senti che “qualcosa non sta avanzando come dovrebbe”, se i progetti sembrano iniziati, ma mai finiti, se ti ritrovi a gestire tutto, ma nulla si muove davvero…
Allora forse è il momento di esternalizzare la gestione.
Un PM esterno non è un costo. È la leva che rimette tutto in moto.
Hai un progetto strategico che non può più aspettare?
Scrivimi. Posso aiutarti a farlo succedere.

